lunedì 26 maggio 2008

Sono Pazzi Questi Romani (?)

Ho appena finito di leggere il libro di A.Angela "una giornata nell'antica Roma".
Interessante dalla prima all'ultima pagina, specialmente per me che amo gli antichi romani.
E se dico romani che vi balza in mente? Cesare, Colosseo e specialmente orgie scommetto. Ebbene gli antichi romani erano meno perversi di quello che si racconta (erano rari infatti i casi in cui un banchetto sfociasse un un orgia), certo avevano qualche regola che al giorno d'oggi ci fa storcere il naso, ma non si possono definire più o meno depravati che noi al giorno d'oggi. Riporto dunque alcune "regole" e curiosità sessuali degli abitanti dell'antica Roma all'epoca di Traiano (115 d.C.).

Prima regola: Un uomo romano libero deve sempre essere il dominatore a letto. Farà sesso (in latino foutere, ecco perché si dice volgarmente fottere) con partner di qualunque tipo (uomini e donne) solo se considerati socialmente inferiori: una donna, una schiava, un giovane schiavo.

Seconda regola: Sesso orale. L'uomo romano dovrà "godere" e non "far godere"...I romani hanno una vera e propria ossessione per la bocca. In effetti per loro é qualcosa di nobile e sacro. È uno strumento sociale, perché si parla, ci si chiama, si scambiano informazioni eccetera, quindi deve essere pura e immacolata. Ed é uno strumento politico, in Senato. Come? Accusare un senatore di aver fatto sesso orale equivale ad accusarlo di tradimento per aver sporcato la bocca che ha un ruolo così importante al servizio della collettività. A voler essere precisi, nel campo del sesso orale per i romani esistono tre tabù, ossia tre cose che non devono avvenire: che un cittadino romano maschio pratichi sesso orale a un altro uomo (fellatio), peggio ancora che sia forzato a farlo e infine che pratichi sesso orale a una donna (cunnilingus) Famoso in questo senso é rimasto lo strale di Marziale che, nel disprezzare Coracinus, lo accusa proprio di fare sesso orale con le donne...Si capisce dunque che accusare un uomo romano di essere un fellator é un grave insulto (!!!!azz, ai giorni d'oggi é quasi il contrario!!!).

...avere un quadretto con scene erotiche esposto in casa era normale, faceva parte delle collezioni artistiche tipiche di una casa agiata, qualcosa di raffinato e nobile....


Bisessuali e gay

E l'omosessualità? Essere gay non é un problema per i romani. È interessante notare che non hanno neppure parole specifiche equivalenti al nostro "gay" o "lesbica" e questo é indicativo della mancanza di pregiudizi.
Oggi noi procediamo per categorie: un uomo o una donna sono eterosessuali, oppure omosessuali oppure bisessuali. Nella società romana non é così. È accettato che un cittadino romano , se lo vuole, trovi bellezza e piacere tanto nel corpo dell'uomo quanto in quello della donna.
Ma a una condizione essenziale. Che se va a letto con un altro uomo abbia la parte "attiva", diciamo così, e non "passiva"...Inoltre questo oggetto del suo desiderio deve essere di rango inferiore. Queste sono le regole dell'omosessualità maschile.
Così nessuno si scandalizzerà, quando persino un imperatore come Adriano si presenterà in pubblico con il suo amante, il famoso Antinoo, arrivando persino a divinizzarlo quando morirà annegato nel Nilo.
Quello che la mentalità romana non accetta é che un uomo libero scelga di proposito il ruolo passivo nel rapporto sessuale. Questo é infamante.
Gli uomini romani cui piaceva avere questo ruolo venivano chiamati con disprezzo cinaedus o pathicus (perciò se volete insultare qualcuno in modo originale...). Avevano persino uno status legale diverso, come le prostitute, i gladiatori e gli attori: cioé non potevano votare e non potevano rappresentare se stessi in un processo.
C'é un altro tratto dell'omosessualità romana che ci lascia sconcertati: fare sesso con dei giovinetti. Per noi é pedofilia punto e basta. Per i romani no: la sola regola da seguire la (solita) differenza di rango sociale, il divieto del ben noto ruolo "passivo".

Tratto da:
Una giornata nell'antica Roma di Alberto Angela, Mondadori editore

Dunque niente leccate sfrenate, gay no problem, basta dare e non ricevere (da qui il famoso detto?) e bambini a tutto spiano. Sono passati quasi 2000 anni e le cose sono cambiate, si fanno sempre le stesse cose, ma una volta ci si vantava al bar per talune cose, oggi invece per altre.

Buona foututa a tutti

5 commenti:

Petunia ha detto...

e poi vi lamentate per i fiori...

Anonimo ha detto...

dai, dilla tutta e bene...

Petunia ha detto...

eh, bom, ora senza andare nei dettagli, ammetterai che ai tempi dei romani risulta ben più facile regalare fiori a una donna che godere di una fellatio, specialmente per quanto riguarda il ceto basso.. e chi ha orecchie per intendere, indenda ;)

Anonimo ha detto...

mi spiace smentirti petu, in un capitolo precedente il buon Angela parlava delle taberne, descriveva avventori che allungavano le mani sui generosi seni delle "cameriere". Per "completare l'opera" bastava mezzo asso, l'equivalente di un bicchiere di vino di bassa e lega e di una pagnotta.

Petunia ha detto...

uff, ho capito non c'è speranza per noi vitelle romantiche. Sono Porci Questi Romani! Vado ad annegare le mie aspettative nel pranzo, me povera me tapina!