giovedì 22 gennaio 2015

Renzi: “Ho letto Charlie Hebdo e ho pianto”. Non sa neanche il francese.

Gli attentatori inizialmente avevano sbagliato numero civico. “Avete ordinato una strage?”

Gli attentatori di Charlie Hebdo sarebbero barricati in una tipografia. Sapremo di più su di loro appena saranno pronti i biglietti da visita.

Uno dei dipendenti della tipografia si salva nascondendosi in uno scatolone. Come fanno in Italia quando passa l’ispettorato del lavoro.

La polizia francese: “Nel blitz morti quattro ostaggi”. Peccato, si perdono tutte le interviste.

Commesso musulmano salva sei ostaggi ebrei nascondendoli in frigo. “Nel forno non volevano entrare”.

Primi problemi nell’aldilà per Chérif Kouachi. Per scoparsi le vergini serve un documento.

Condiviso in tutto il mondo l’hashtag #JeSuisCharlie. Il vantaggio è che non bisogna tirarsi la secchiata.

Gentiloni addolorato per l’attacco contro Charlie Hebdo. “Lui come sta?”

Un’informativa Cia rivela: “La Santa Sede nel mirino dei terroristi”. Ce l’hanno contro chiunque lavori con la fantasia.

I 44 leader del mondo democratico insieme su un autobus. “Che curioso autoveicolo!”

“Gli italiani possono contare su un sistema di sicurezza che funziona”. Grazie a Beghelli.

Tra gli affiliati dell’Isis ci sarebbe anche un calabrese trapiantato a Bologna. Vallo a trovare.

Attacco informatico ai media francesi. Ah no, era l’aggiornamento di Windows.

Marine Le Pen: “Pena di morte per i kamikaze”. E lavori forzati per gli stakanovisti.

La sorella di Coulibaly era una star della danza. Adesso è la sorella di Coulibaly.

Hayat: “Aspetto un figlio da Coulibaly”. Serve per il sequel.

Nigeria, i fondamentalisti distruggono 300 mila bottiglie di birra. Era l’unico modo per avere un po’ di attenzione.



La liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo è stata annunciata su Twitter. Era il modo più rapido per avvisare Renzi.

Greta e Vanessa: “Provate dalla lunga prigionia”. Le stesse parole di Napolitano.

Ai sequestratori di Greta e Vanessa sarebbe stato pagato un riscatto di 12 milioni di dollari. Giustamente non si fidavano dell’euro.

La Farnesina: “La liberazione è il risultato di un intenso lavoro di squadra”. Uno solo non sarebbe mai riuscito a contare i soldi.