mercoledì 12 luglio 2006

Tribute to Barrett 2



Si é spento venerdi scorso Roger Keith Barrett, che per oscuri motivi era chiamato Syd. La sua seppur breve carriera é stata costellata da un'inizio più che promettente per poi svanire altrettanto rapidamente nei fumi delle droghe allucinogene. Dato che é il mio artista preferito di sempre ho deciso di fargli un piccolo tributo e di rendere note le tappe più importanti della sua vita.

Syd é uno studente di architettura, studia a Cambridge, e proprio in questo ambiente conosce Rick, Roger e Nick, i 4 hanno una passione in comune: la musica. Forse questi nomi non vi diranno ancora niente ma sappiate che stò semplicemente parlando della nascita dei pink floyd (curiosità: il nome pink floyd nasce dalla comunione dei nomi di due bluesman particolarmente amati da Barrett, Pink Anderson e Floyd Council).

I pink floyd dunque si conoscono nella Cambridge universitaria ma sbocciano artisticamente nella Londra psichedelica. Siamo a metà degli anni 60. All'inizio suonano negli innumerevoli club sparsi per tutta Londra (in particolare all’UFO e al Marquees) ma il vero successo arriva con il loro primo singolo, “Arnold Layne” del 1966(testo e musica di Barrett). La canzone parla di un ragazzo (Arnold o chi per esso) che andava di nascosto a rubare la biancheria intima delle studentesse stesa ad asciugare. La canzone viene persino censurata dalla BBC ciò malgrado il successo é grande e i Pink Floyd iniziano a farsi conoscere, segue un'altro singolo di altrettanto successo: “see Emily play” (Barrett). Le basi per una carriera da star sono così gettate. Di li a poco difatti (1967) si ritrovano negli studi per il loro primo album, alla porta a fianco i Beatles stanno completando quella pietra miliare di "Sgt. Peppers lonely hearts club band". I Beatles vanno a far visita ai Pink durante le registrazioni e commentano come favoloso il lavoro di Barrett & co. "The piper of the gates of dawn" (frase copiata da Syd da un libro di storie per bambini) difatti é un'album stupendo, (stupendo per me insomma che amo la musica psichedelica) e riscuote un gran successo. Barrett ,che é anche pittore, non si limita a scrivere tutte le canzoni tranne una (alcune scritte con gli altri componenti della band) ma disegna anche il retro dell'album Alcune canzoni sono caratterizzate da parti cantate alternate a lunghi intermezzi strumentali dove i floyd divagano nella psichedelia più pura, altre invece sono canzoncine trainate da un’infantile cantilena. Tutto bene sembrerebbe e invece….

….e invece a questo punto, per la prima volta, menziono l’altro Syd, quello che poi si porterà allo sgretolamento e alla devastazione, e il tutto accade velocemente come velocemente lo stesso Barrett è salito agli onori.
Waters, Mason e Wright sono soliti a bere boccali di birra e si limitano a fumare qualche spinello. Barrett invece non riesce a resistere nel provare le “nuove” droghe. Siamo nell’epoca dell’LSD e Barrett a pari di molti coetanei sperimenta gli allucinogeni su se stesso. Gli effetti sono devastanti (vedi lo stesso Barrett nel filmato tribute to barrett 1) e anche nel gruppo se ne sentono le conseguenze. Barrett si presenta sempre meno spesso, e quando si presente ha un comportamento incostante. Sul palco poi ha atteggiamenti del tutto anomali: ama sbriciolarsi sulla testa le sue tanto amate pastiglie di Mandrax con la logica conseguenza che con il calore causato dai riflettori lo stesso impasto gli coli inevitabilmente sul viso durante lo show.
A volte poi suona in continuazione un unico accordo fino ad arrivare al punto che un tecnico viene incaricato di staccargli la chitarra quando questo avviene. Syd è cambiato, i Pink floyd sono in pericolo e gli altri componenti della band per salvare il gruppo assumono un nuovo chitarrista, un certo David Gilmour.

Proprio in questo periodo (1968) iniziano le registrazioni del secondo album dei pink “A soucerful of secrets”. Barrett compare in due canzoni e un paio di aneddoti rendono bene l’idea dello stato dello stesso musicista in quel periodo. Barrett suona una scheletrica chitarra in “remember a day” di Wright e scrive la canzone che chiude l’album “Jugband blues” In questa canzone è prevista la partecipazione di un’orchestrina e quando i componenti della stessa chiedono lumi a Syd su cosa devono suonare egli risponde “è uguale, suonate quello che vi pare”, mandando su tutte le furie gli altri componenti del gruppo. La canzone si chiude con due domande enigmatiche che ben dipingono lo stato psichico di Syd “and what exactly is a dream, and what exactly is a joke”.( e cos’è esattamente un sogno, e cos’è esattamente un o scherzo) Con queste parole Barrett lascia il gruppo, Gilmour lo rimpiazza alla chitarra negli altri brani dell’album. Ci saranno anche un paio di concerti con la formazione a 5 ma la cosa non funziona.

Barrett torna di li a poco in studio e inizia le registrazioni del suo primo album da solista: madcap laughs (testamatta ride) i produttori di alcune canzoni sono Waters e Gilmour che quando riescono a ritagliarsi un attimo di tempo accorrono ad aiutare il loro ex collega. La registrazione risulta molto faticosa, Barrett non si presenta regolarmente e quando lo fa continua a cambiare la struttura delle canzoni rendendo il lavoro dei collaboratori snervante ed esasperante.
Alla fine l’album esce (gennaio del 70) e riscuote un buon successo (certo, niente a che vedere col successo dei pink), Barrett può contare però ancora su diversi fans. Una curiosità: per la foto session dell’album si è scelta come “location” l’appartamento di Syd. Per l’occasione Barrett, di punto in bianco, decide di pitturare il pavimento a righe. Quando la sessione inizia la pittura deve ancora finire di asciugare. La ragazza che si vede di spalle in alcune foto altri non è che la sua ragazza eschimese (vedi foto).

In questo periodo Syd continua a cambiare appartamento, va a vivere con gente poco raccomandabile che non lo aiutano di certo ad allontanarsi dal mondo degli allucinogeni, Barrett passa intere giornate chiuso nella sua stanza, rigorosamente al buio questo però non gli impedisce di tornare in studio a registrare il suo secondo e ultimo album da solista “barrett” appunto. Anche il secondo album ha un parto impegnativo, ancora più del primo, ma tra vari rinvii lo stesso infine esce nel novembre del 70 “Barrett” ha un discreto successo, inferiore a “testamatta ride”, personalmente lo trovo migliore del primo.

C’è anche chi prova a riportarlo sul palco, gli vengono affiancati uno sventurato batterista e un altrettanto sventurato bassista, il gruppo si chiama “stars”, ma è di ben corta durata, infatti dopo la prima canzone del loro primo concerto Barret lascia il palco. Il disastro è completo.

Barrett torna infine a vivere con la mamma a Cambridge dove resterà per sempre. Non suona la chitarra, si dedica invece alla sue vere passioni, la pittura e a coltivare il giardino. I fans non demordono e creano un’associazione di apprezzamento ed escono periodicamente con un giornale “terrapin” Uno dell’associazione un giorno riesce ad avvicinarlo e gli rivela l’esistenza del fan club, “non me ne importa nulla” è la risposta di Syd e l’associazione si scioglie.

Nel frattempo i Pink floyd hanno scalato le classifiche e nel 73 escono con “The dark side of the moon” . Si tratta di un concept album (cioè un album che racconta una storia), il tema è quello della follia, i floyd evidentemente non hanno dimenticato il loro primo leader, anzi, anche nell’album successivo “wish you were here” e in quello del 79 “the wall” i riferimenti a syd sono più che evidenti. È lui il “crazy diamone” citato nella celeberrima canzone è lui che “vorrei averti qui”, e difatti gli stessi floyd se lo ritrovano dinanzi durante le registrazioni di “wish you were here” senza però riconoscerlo! Waters :”vedevo quell’uomo grasso rasato nello studio e mi chiedevo chi fosse, quando ho scoperto che era Syd sono scoppiato in lacrime”.

All’inizio degli anni 80 vengono ritrovate vecchie tracce di Barrett negli archivi della BBC. Tra queste c’è “Opel” una canzone voce-chitarra di incredibile desolazione che era andata inspiegabilmente perduta. L’occasione è buona per uscire con un terzo album targato Barrett che si intitola appunto “Opel”. Nell’album vengono inserite altre canzoni scovate qui e la, in alcune si sente addirittura Syd che si ferma, sbuffa, gira la pagina del leggio e continua a suonare.
Barrett è ormai scomparso dalla scena da molto tempo, ha ripreso il suo vero nome di Roger e vive in perfetto isolamento, è schivo con i fans e con i giornalisti, qualche volta lo si vede in bicicletta o a camminare nei paraggi della casa, come detto in precedenza i suoi unici interessi sono la pittura e il giardinaggio. È questo l’uomo che si è spento nella totale tranquillità nella casa materna venerdì scorso.

Oltre a tediare gli amici in rare occasioni ho avuto modo di cadere sul discorso Barrett girando per il nostro Ticino, due episodi però mi sono restati impressi nel cuore.
Il primo episodio mi è successo sul treno, stavo tornando dal carnevale di Bellinzona e addormentatomi ho ratato in pieno la mia fermata. Sono stato svegliato all’altezza di Brunnen da due ragazze vestite da gattino che stavano cantando “the gnome” una canzone di Barrett presente su “The piper at the gates of a Dawn”, che risveglio geniale, ne è valsa la pena addormentarsi sul treno.
Il secondo è molto più recente, risale a due settimane fa: ero al garage music di Castione per una serata rock, e che va a mettermi su il D.J. tra un cambio del gruppo e l’altro? Una cover di “Dark Globe” (the madcap laughs” giudicata da Gilmour la miglior canzone di Barrett), cantata da una soave voce femminile che ancora oggi non so che sia. Che emozione, nessun gruppo che ha suonato quella sera è riuscita a darmi tanto.

È con un velo di tristezza che chiudo questa piccolissima biografia sul personaggio Barrett. Sono triste perché chissà quando sarà la prossima occasione per parlare così ampiamente di lui. Sicuramente domenica Waters a Locarno gli dedicherà qualche canzone.

Ciao Syd e grazie per tutte le emozioni che mi hai trasmesso
Riposa in pace.

Un tuo fan.

Syd779

12 commenti:

Lazy Tiz ha detto...

speechless! your best post ever!

L.G. ha detto...

Concordo. Davvero senza parole.

Lazy Tiz ha detto...

lg perchè hai tolto il blog?

Anonimo ha detto...

ti mancava già?

l.g.

Anonimo ha detto...

X lazy tiz:
Per l'occasione del concerto ho pubblicato un breve banalissimo post, per ribattere al Sig. Fabrizio Coli del CdT di oggi:
http://lusyinthesky.blogspot.com/
Revolution...

E per risponderti meglio.. diciamo che il blog l'ho tolto perché ci siete già voi e siete abbastanza per tenersi in contatto, e poi erano cose forse troppo personali, meglio leggerle al volo e eliminarle. Credo io. In fondo voi non mi conoscete che per quello che scrivo, e se syd e i suoi amici si devono basare solo su quello, beh meglio di no. Fuori non sono come quando scrivo, lui lo sa, voi no.

l.g.

Lazy Tiz ha detto...

questo vale per tutti. nessuno fuori è come quando scrive... ti avevo chiesto solo come mai avevi tolto gli altri post perchè avevo intenzione di risponderti, ma quando ho avuto un po di tempo era già tutto sparito.

L.G. ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
L.G. ha detto...

e a quali volevi rispondere? Alcuni erano davvero un po' troppo personali e ho preferito toglierli, ma se mi dici qual'era l'argomento che ti ha colpito..

Anonimo ha detto...

I say briefly: Best! Useful information. Good job guys.
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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

imparato molto