Siamo quello che siamo, siamo quello che diventiamo, siamo quello che ci fanno diventare.
Siamo come un vaso d'argilla, modellati da sapienti o meno sapienti mani prima di essere messi nel forno, una volta usciti dal li abbiamo la nostra forma che difficilmente cambierà nel corso della vita. Speriamo dunque anche nel buonsenso di chi ci modella nei nostri primi anni di vita.
Il piccolo Henry Lee Lucas non ha avuto questa fortuna, o meglio non dovremmo chiamarla fortuna, dovrebbe essere normale avere genitori che ci crescono con amore e mille cure, ma evidentemente non é così.
Henry Lee Lucas nacque il 23 agosto 1936, come secondo figlio di una coppia poverissima della Virginia. Sua madre, Viola Dixo, era una prostituta di 40 anni per metà indiana Chippewa, già sposata ad un tagliaboschi vagabondo dal quale aveva avuto 7 figli (tutti finiti in orfanotrofio, conosceranno la madre e la loro reale famiglia solo da adulti) che poi l'aveva abbandonata; suo padre, Anderson Lucas, era un ex operaio delle ferrovie che, all'età di 21 anni, dopo un turno di lavoro si addormentò ubriaco sui binari e un treno lo investì. Anderson perse entrambe le gambe all'altezza del ginocchio rimanendo invalido a vita.
Entrambi i genitori erano alcolizzati cronici e vivevano in Virginia, in una baracca di montagna, vicino a Craig Creek, fra i monti Brushy e Get, al limite del Parco Nazionale di Jefferson, sugli Appalachi. Nel raggio di 3 Km. dalla loro casa non viveva nessuno.
Viola Lucas era una donna disgustosa e sadica, le persone che la conoscevano la consideravano "cattiva come un serpente a sonagli". L'aspetto poco attraente, i problemi di alcolismo, la poca cura che dava al suo corpo e gli stracci di cui si ricopriva le davano un aspetto orribile e il suo carattere cattivo, cinico e violento la rendevano veramente insopportabile ed inavvicinabile. Ciononostante, molti rudi e poco responsabili uomini dei paraggi la frequentavano come prostituta per consumare rapidi e squallidi rapporti sessuali all'esiguo prezzo di 50 cents. La donna spesso puzzava come una bestia, continuava a masticare tabacco durante i rapporti e non si preoccupava minimamente di fare sesso davanti al marito o ai figli. In qualche caso ciò accadeva volontariamente, con Viola che minacciava di botte Henry e suo fratello maggiore Andrew se non avessero assistito a lei che faceva sesso con i suoi rozzi clienti.
La situazione peggiorò ulteriormente quando Viola, contro la volontà del marito e dei figli, si portò in casa il suo nuovo amante, Bernie Dowdy, un ritardato mentale che viveva vicino al Monte Brushy. Il nuovo arrivato, sporco, trasandato, puzzolente e quasi analfabeta dormiva stabilmente con Viola ed entrava in continuo contrasto con Henry, Andrew e sopratutto con Anderson Lucas, il quale a causa del suo handicap spesso doveva subire le decisioni della moglie senza potersi efficacemente opporre.
Senza gambe, Anderson non aveva lavoro, le ferrovie dopo l'incidente non gli avevano pagato neanche le spese mediche e quel poco che guadagnava lo faceva scuoiando visoni o vendendo matite in città al prezzo di cinque centesimi l'una. La gente lo chiamava senza molto rispetto "Senza gambe" o "Culo e gomiti" e a casa la moglie lo sottoponeva continuamente a rimproveri e talvolta a vere e proprie angherie. L'alcool era il suo unico conforto e da quando arrivò in casa Bernie la situazione per lui divenne ancora più dura. I due non si vedevano di buon occhio e, in un caso, durante un loro litigio si sfiorò addirittura la tragedia: Anderson, ubriaco, nonostante l'handicap, si scagliò contro Bernie colpendolo di striscio ad un fianco con un coltello, Bernie riuscì poi a disarmarlo e lo colpì a sua volta mutilandolo ad un orecchio.
Il capo assoluto della casa era dunque Viola, che comandava tutti e picchiava costantemente i figli e il marito con rami ed assi di legno.
All'età di 6 anni, nel 1942, Henry cominciò le scuole elementari, che furono per lui un elemento di ulteriore sofferenza ed umiliazione.
Il primo giorno di scuola, la madre, per sfregio, lo mandò a scuola con un vestitino da donna ed i capelli lunghi, sottoponendolo alla pena e al ludibrio dei suoi compagni di classe.
Nei mesi seguenti, Henry fu inoltre costretto ad inventarsi spesso bugie poco credibili per giustificare i lividi di cui era ricoperto a causa dei maltrattamenti della madre.
Una delle poche creature che sembrava ricambiare l'affetto di Henry era una cavalla che i genitori possedevano. Quando la cavalla rimase gravida ed ebbe le doglie, nel momento in cui sembrava stare male, la madre uscì di casa con un fucile e le sparò uccidendola e lasciando il suo puledro agonizzare e morire dentro di lei. Tutto ciò accadde sotto gli occhi terrorizzati di Henry che venne subito dopo frustato dalla madre, arrabbiata per il fatto che avrebbe dovuto pagare dei soldi per il trasporto della carcassa.
Più passava il tempo e più Viola diventava violenta con il figlio minore, ogni scusa era buona per infliggergli severe punizioni. Quando un giorno Henry non fu abbastanza veloce a prendere della legna per il fuoco, Viola prese un'asse di legno e lo colpì in pieno sulla nuca. Henry cadde a terra e rimase privo di coscienza sul pavimento per 3 giorni, prima che qualcuno si decidesse di farlo vedere da un medico, ai quali dissero che era caduto da una scala. Da quel momento Henry soffrì costantemente di giramenti di testa, amnesie e problemi di equilibrio.
Contemporaneamente a questi eventi, Henry cominciò ad abusare anche lui di bevande alcoliche (in famiglia producevano anche del liquore di contrabbando) e iniziò di tanto in tanto a rubare.
Anche quando non subiva i maltrattamenti della madre o del suo amante, la vita di Henry non era particolarmente fortunata, un esempio lampante di questo accadde nel 1943, quando mentre si trovava con il fratello a fare un innesto in una vigna, Andrew tagliò una vite mentre Henry la teneva, il coltello che aveva indosso scivolò e procurò ad Henry un taglio lungo dal naso fino all'orecchio. Il colpo produsse tra l'altro una grave ferita al globo oculare. Henry dall'occhio ferito cominciò a vedere tutto opaco e a non vedere nulla di lato. La madre lo portò al pronto soccorso solo dopo diverse ore. La ferita era talmente grave che fu costretto a rimanere in ospedale a Roanoke per 6 settimane, durante le quali la madre andò a visitarlo una sola volta.
Al termine della degenza in ospedale, Henry poté tornare a scuola e una maestra particolarmente sensibile ordinò appositamente per lui libri con caratteri più grossi del normale, ma le sue sfortune non erano ancora finite: un giorno, una maestra esasperata da un alunno particolarmente turbolento, cercò di colpire lo studente con un righello di metallo, ma per errore prese Henry, il cui occhio ferito si ruppe. All'ospedale furono costretti a rimuoverlo, impiantando successivamente al suo posto un occhio di vetro.
L'intervento tuttavia non fu particolarmente riuscito, la protesi pendeva un po’ obliquamente nell'orbita. Varie volte, a causa dell'operazione fatta male e della scarsa pulizia con cui veniva tenuto l'occhio finto, Henry soffrirà di infezioni ed eczemi.
Anche l'aspetto estetico di Henry, a causa di questo intervento, peggiorò notevolmente. Con il passare degli anni Henry sviluppò, com'era lecito attendersi, un comportamento sempre più antisociale e delinquenziale. Furti, risse e sbronze erano all'ordine del giorno e a scuola era generalmente svogliato e disinteressato, con il risultato che a 14 anni era ancora in quinta elementare.
Un altro evento di fondamentale importanza nell'infanzia di Henry avvenne all'età di 10 anni, nel 1946, quando scoprì il sesso per la prima volta, in un modo che più malsano di così poteva difficilmente essere. Un giorno di quell'anno, Bernie Dowdy, l'amante ritardato della madre, gli disse di seguirlo in cima al Monte Brushy.
I due portarono con loro un vitellino e, arrivati in cima al monte, Bernie, davanti agli occhi esterrefatti di Henry, tirò fuori un coltello e tagliò la gola all'animale terrorizzato. Mentre l'animale morente stava ancora tremando, Bernie si tirò giù i pantaloni ed ebbe un rapporto sessuale con la carcassa. Quando l’uomo ebbe finito, venne il turno di Henry che dopo l'iniziale titubanza, imitò l'adulto, meravigliandosi infine di provare un così intenso piacere.
Henry scoprì così il sesso, tramite la violenza, la depravazione e la sopraffazione. Questa esperienza lo marchiò a fuoco per il resto della sua vita. Dopo quel giorno, Henry cominciò a masturbarsi quasi quotidianamente e a spiare le donne dalle finestre.
Presto seguì gli insegnamenti di Bernie e iniziò ad uccidere da solo altri animali per farci sesso, prevalentemente cani, perché erano più facili da manovrare e la gente si accorgeva di meno della loro scomparsa.
Con l'abitudine a queste pratiche, Henry scoprì di provare piacere sia nell'atto sessuale che anche nell'atto di uccidere vero e proprio, diventando così sempre più sadico e violento.
Lucas ebbe così il primo rapporto sessuale tradizionale della sua vita, ma, quando stava quasi per avere l'orgasmo, la donna gli disse bruscamente di levarsi di dosso spingendolo via da sé.
Era stata tutta una messinscena e Bernie e la prostituta si misero a ridere osservandolo mentre si rivestiva precipitosamente, frustrato e pieno di vergogna. Bernie riprese poi da dove Lucas aveva lasciato, facendo sesso con la prostituta.
Dopo quell'esperienza Lucas cominciò ad odiare sempre di più le donne che ormai vedeva tutte genericamente come “puttane”.
Parlando dell'infanzia di Lucas, ci si ritrova insomma a parlare solo di esperienze devastanti e tragiche e non fu da meno quella che accadde un anno dopo, nell'inverno del 1950, quando Anderson Lucas, il padre di Henry, dopo l'ennesima lite con Viola, si allontanò da casa ubriaco e depresso, senza fare più ritorno. L'uomo morì assiderato, steso nella neve senza che nessuno dei suoi familiari si prendesse la briga di riportarlo dentro, sebbene secondo alcune voci era stata la stessa Viola ad ucciderlo, colpendolo con un bastonata alla testa.
Dopo la morte del padre, che era l'unico a mostrare talvolta un po’ di affetto nei suoi confronti, Henry, all'età di 14 anni decise di andarsene via da casa, nonostante il parere contrario della madre.
Lucas passerà una vita fatta di violenze e perversioni estreme, sulla sua strada incontrerà un'altro sbandato tale Ottis Toole.
Lucas risulterà invischiato con certezza a 214 omicidi
Nel 1998 un certo George W. Bush lo salverà dalla pena di morte.
Lucas morirà in carcere per arresto cardiaco il 12 marzo 2001.
2 commenti:
"nato con la camicia" eh?
già, chi va con lo zoppo....
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