giovedì 14 giugno 2007

Racconti di un mese di inusuale demenza part III

Settimana IV: My Roots

13.06.07

È mercoledì mattina, sono alla frutta, oggi a mezzogiorno levo le tende dalla pseudo caserma. Visto che il tempo sembra clemente decido di prendermela con comodo per il ritorno. Decido dunque di andare a visitare il mio villaggio d’attinenza che non ho mai visitato e che si trova quasi sulla strada del ritorno: Lütschental.

My Roots

Non ho grandi aspettative riguardo a ciò che troverò in paese, so che non ci sono bettole e non esistono cartoline di Lütschental, azz, ci sono cartoline di Bodio ed esistono bettole persino sotto i ghiacciai, la cosa mi spaventa ed incuriosisce allo stesso tempo.
Entro in paese con la mia Polo e ne esco praticamente subito, il paese è un gruppuscolo di stalle e casette tipiche dell’Oberland.




Posteggio e faccio il giro del paese a piedi, ci metto un attimo ma cerco di scattare qualche foto significativa anche se l’impresa è ardua come si vede dalle immagini che pubblico. Contrariamente a quanto riferitomi da Adrian Zbären esiste una bettola, chiusa di martedì e mercoledì naturalmente. Azz, se ritornerò tra altri 29 anni devo ricordarmi di questo basilare dettaglio.


La bettola incriminata

Sconfortato torno alla macchina e mi rimetto in moto per il Ticino, tra me e me rimugino, la visita non mi ha completamente soddisfatto, mi sono limitato ad osservare la struttura ma non ho indagato sulla storia del luogo. Faccio una inversione a U e vado alla ricerca di qualche abitante per porgli qualche domanda.


La casa comunale e la caserma dei pompieri...




...che fanno poi parte entrambi dello stesso stabile


La new generation di Lütschental


Il parco giochi di Lütschental


Macchina di un tipo di Lütschental

Vedo due donne intente a stendere i panni, mi fermo. Le due sembrano perplesse, una poi si avvicina; le spiego che sono venuto a fare e le mostro la mia carta d’identità. La donna sembra impacciata e non ha idea di cosa raccontarmi, in quel mentre giunge una Harley Davidson, la donna appena la vede la ferma, “chiedi a lui, chiedi a lui, lui è la persona giusta”, sembra ben felice di togliersi la mia ingombrante presenza, pare stia passando la classica patata bollente a qualcun’ altro.

Tipa che stende e papabile miss Lütschental


Il centauro si toglie il casco e gli occhialini scuri, guarda la carta d’identità e poi stupito mi osserva dall’alto al basso. Questo centauro sulla sessantina altri non é che il sindaco di Lütschental: Paul Häsler-Wyss. Mi invita a casa sua.

Paul Häsler-Wyss


Scopro che è l’ultimo Häsler del paese, lo stesso cognome che ho avuto io fino a 18 anni, sicuramente siamo parenti ma non riusciamo a trovare il collegamento nei nostri alberi genealogici.
Gli chiedo qualcosa sul paese, se c’è o c’è stato un Guglielmo Tell locale, gli chiedo che è successo di rilevante dal neolitico fino ad oggi.
Le risposte non sono eccitantissime, l’unico evento degno di nota del paese è il crollo del ponte avvenuto 2 anni or sono a causa delle forti precipitazioni (allegria! clicca qui per vedere le foto dei danni causati dall'alluvione) e di personaggi famosi c’è stato un consigliere nazionale che aveva genitori originari del luogo. È tutto.


Il vero e unico spettacolo di Lütschental, le piante rampicanti che avvolgono la centrale idroelettrica


Quando ero entrato in macchina nel paese mi ero fatto una certa idea del posto: Lütschental è sulla strada che porta alla ben più nota cittadina turistica di Grindenwald, Lütschental è quindi un paese di transito e nessuno caga il paesello, tutti ci passano semplicemente per andare a Grindenwald, un po’come quelli che transitano e ignorano Bellinzona per recarsi al famigerato Motel di Castione.



Main Station


Paul vorrebbe raccontarmi qualcosa in più ma la realtà dei fatti è che non c’e nulla di bello da raccontare, se apre bocca riesce solo a dire cose che mi intristiscono: l’alluvione, il paese che si svuota (oggi 250 abitanti), il sole che sparisce per tre mesi l’anno, l’assenza della posta e di negozi di alimentari presenti fino a pochi anni prima. Improvvisamente inizia a piovere, ringrazio per l’ospitalità e lascio Lütschental in pieno nubifragio.

Malgrado tutte le carenze a Lütschental affondano le mie radici, e non fa niente se non troverò l’ultimo CD dei Queens of the Stone Age o un litro di latte, Lütschental è un paese fermo nel tempo, scarno e povero e a me va bene così

Syd779

6 commenti:

Lomba ha detto...

è...quasi commovente! sul serio!
peccato che non si vedono le foto...

Dovresti candidarti come successore di Eros Costantini!

Anonimo ha detto...

...non so che cazzo é successo con le foto, non sono un granché ma danno l'idea di dove sono andato a finire e da che buco discendo. Grazie per il paragone con l'Eros, l'ho sempre trovato frizzante e mai banale

.::JoSePhIne::. ha detto...

lo trovo un posticino romantico e carino, alla svizzera, adoro questi paeselli sparsi per il nostro paesello. Non sapevo che le tue origini fossero di laddove... wow! intercantonal!
bel posto. sei a casa definitivamente ora? baci :o)

blond ha detto...

Bello...
È giusto voler sapere da dove veniamo...
Ci aiuta a capire dove stiamo andando...

Un bacio a Lüschental

Unknown ha detto...

Cazzo devo assolutamente imparare il tedesco e trasferirmi la,non sto assolutamente scherzando!!!Mi puoi dare lezioni private Syd?(Anche se non sono una bella gnocca...?)

Anonimo ha detto...

....non é che sia un maestro del tedesco, so le basi e dire le cose più importanti: "eine stange bitte".
Cmq sono a tua disposizione.

Certe volte andiamo a cercare lontano posti così esclusivi e chissà che altro quando qui in Svizzera ci sono posti che meritano di essere visitati (non intendo Lütschental neh?)